Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione

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mercoledì 19 marzo 2014


      VITE STRAORDINARIE:   
JOHN AUGUSTUS ROEBLING

John Augustus Roebling è stato un pioniere nella costruzione di ponti e non è noto solo per i suoi progetti, ma anche e soprattutto per i materiali ed metodi da lui utilizzati nella loro costruzione.
Il suo fiore all'occhiello è il Ponte di Brooklyn a New York.




John Augustus Roebling nasce a Mühlhausen, in Germania, il 12 giugno 1806.
Egli è il più giovane di quattro figli ed è figlio di un tabaccaio.
Da ragazzo dimostra fin da subito un grande talento artistico verso disegni e dipinti. 
Un giorno, durante una visita a Bamberg, in Baviera, vede per la prima volta, un ponte sospeso e se ne innamora.
In quel preciso momento prende la decisione di dedicare la sua vita alla costruzione dei ponti.

Roebling studia così ingegneria e filosofia presso il Politecnico Royal Institute a Berlino, in Germania, e si laurea nel 1826. Quattro anni dopo emigra negli Stati Uniti. 
Un anno dopo essere diventato cittadino americano, ossia nel 1837, comincia a lavorare per lo Stato della Pennsylvania come ingegnere e prende ad investire i suoi guadagni nella produzione di cavi di acciaio.
Sia le funi, che i cavi, erano invenzioni recenti e Roebling, a quanto pare, individuò in essi i futuri materiali da costruzione per il suo ponte più noto. L'ingegnere di origine prussiana, inoltre, inventa in quegli anni la macchina per torcere il filo d'acciaio e nel 1841 fonda una fabbrica a Saxonburg, in Pennsylvania, per produrre i cavi in serie..

In un primo momento, il suo nuovo prodotto viene utilizzato per il sollevamento ed il traino di chiatte, ma Roebling desidera però impiegare i cavi per sostenere ponti e comincia così a sostituire le catene e tiranti di sostegno rigide che venivano sino ad allora utilizzati . Il suo primo progetto di ponte è un ponte sospeso sul fiume Monongahela a Pittsburgh nel 1846. Successivamente, apre una nuova fabbrica di cavi a Trenton, New Jersey, e si reca a progettare e costruire ponti sospesi a Niagara Falls (1854), sul Allegheny River, a Pittsburgh ( 1860) e sul fiume Ohio a Cincinnati ( 1867) .


Il progetto del ponte di Brooklyn viene presentato nel 1857, ma non viene approvato fino al 1869.
La realizzazione del ponte fu possibile grazie agli studi compiuti da Roebling sui cavi metallici applicati ai ponti sospesi. Con gli anni, infatti, egli riuscì a mettere a punto un interessante sistema che aveva la caratteristica di sfruttare la resistenza di un grosso cavo da applicare a tutta la lunghezza di un ponte, in grado, quindi, di sopportarne sia l'enorme peso e sia le forze gravanti su di esso. 

Dopo aver egregiamente sperimentato i suoi principi con due ponti più piccoli, il Roebling's Delaware Aqueduct in Pennsylvania e il John A.Roebling Suspension Bridge nell'Ohio, pensò bene, nel 1841, di brevettare l'ingegnoso metodo. 
Soltanto più tardi, grazie ad anni di esperienze accumulate e dimostrazioni in giro per gli Stati Uniti, la validità delle sue teorie venne confermata e universalmente riconosciuta dai costruttori del tempo. Roebling aveva fatto proprio una bella cosa, ma quella che stava per partire da lì a poco sarebbe addirittura passata alla storia.
Il Brooklyn Bridge, infatti, non era un semplice ponticello di periferia, ma un'enorme costruzione di 1825 metri che all'epoca non aveva rivali. Una sfida epocale contro la natura nei confronti della quale Roebling sapeva già di uscire vincitore. Il primo "mattone" venne ufficialmente posato il 3 Gennaio 1870. L'ingente opera richiese il lavoro simultaneo di circa seicento uomini per un costo totale di quasi 16 milioni di dollari: una somma enorme per l'epoca.
Durante i lavori ventisette operai persero la vita, quasi sempre per embolia polmonare dovuta ai doverosi tentativi di immergersi nelle camere di scavo piene d'acqua.
Anche John Roebling rimase vittima di un incidente. Mentre stava lavorando nel cantiere, ai margini di un porticciolo, uno dei suoi piedi venne letteralmente schiacciato da un traghetto che stava ormeggiando da quelle parti. Dopo l'inevitabile amputazione, e a causa della sua volontà di non usare nessun tipo di medicinale, le infezioni lo fecero morire di tetano nel giro di pochi giorni. Era il 1869. Il giovane progettista non vide mai la creatura da lui tanto desiderata, anche se nella sua mente il Brooklyn Bridge era finito e funzionale già da un bel pezzo.
A portare avanti i lavori ci pensò il figlio Washington, il quale, a sua volta, fu vittima di un altro incidente, per fortuna senza grosse complicazioni.


Se non fosse stato per la morte prematura del Roebling , la sua impronta lasciata in campo ingegneristico ed architettonico avrebbe potuto essere di gran lunga maggiore di quanto non sia stata.




                                                                                                                                   






3 commenti:

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    2. Che persona e mente ingegnosa, mi ricorda il grande Carl von Ghega, ingegnere che costruì la linea ferroviaria Wocheinerbahn superando all'epoca l'ardito passo del Semmering !!!

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