Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione

SHARE THIS :-)

venerdì 1 giugno 2012

PARIGI 1889: L'ESPOSIZIONE DELLE MERAVIGLIE


La prima volta in cui mi sono imbattuta in una kermesse d'immagini che ritraevano i padiglioni espositivi dell'Esposizione Universale di Parigi del 1889, sono rimasta letteralmente a bocca aperta!
Per questo motivo, e visto che già mi frullava in testa da tempo l'idea d'inserire nel mio portagioie virtuale un ninnolo architettonico multiforme ed interdisciplinare, oggi ho deciso di pubblicare questo mio contributo.

Provate ad osservare alcune di queste immagini e, forse, avrete anche voi la mia stessa reazione di stupore....




Padiglione Italia
Padiglione Nicaragua
Padiglione Finlandia


Va detto che le strutture espositive di una Esposizione Universale sono normalmente, e per la maggior parte temporanee; esse vengono smantellate a fine evento, tuttavia questo non avviene alle strutture principali (centri congressi, anfiteatri, teatri, padiglioni dei Paesi organizzatori, ecc.) che solitamente sono riutilizzate e riconvertite.

Talvolta alcune installazioni sono state mantenute e sono divenute veri e propri simboli cittadini o nazionali ed u
na di queste è rappresentata dalla torre più conosciuta al mondo: la TOUR EIFFEL.







Come potete osservare la Tour troneggia maestosa sullo sfondo della Senna, ma la stupefacente costruzione che sorgeva non lontano da essa e cioè il GLOBO CELESTE, oggi non c'è più.


Il Globo rappresentò una delle icone dell'Esposizione e si trattava di un'enorme sfera di circa 50 m. di diametro all'interno della quale i visitatori potevano contemplare l'evoluzione orbitale del Sole e dei pianeti ed accedervi tramite una passerella.


Tale struttura, poco dopo l'inizio della manifestazione cedette e questo crollo causò ben nove vittime.






L’esposizione Universale aveva un’estensione di ben 90 Ettari e sorse nel cuore della città. Essa comprendeva un folto numero di costruzioni e, tra le più importanti, vi era il

Palazzo dell'Industria e delle Arti.















La Galleria delle Macchine venne considerata come uno dei più bei padiglioni dell'Esposizione.
Larga 110 m. e lunga circa 400 m. rimase una delle più imponenti strutture metalliche d'Europa sino al 1909, anno in cui fu distrutta; lo scrittore Huysmans, per la sua bellezza, comparò questa Galleria ad una cattedrale.







A questo evento
le mongolfiere rappresentarono un'attrazione tra tra le più popolari ed apprezzate.
L'Esposizione fu visitata, in soli quattro giorni, da 32 milioni di persone.







Infine, il PALAZZO DELL' ELETTRICITA' , CASTELLO D'ACQUA e PALAZZO DELLA MECCANICA E DELLE INDUSTRIE CHIMICHE...
Situato all’estremità della spianata del Campo di Marte, di fronte alla Torre Eiffel, il palazzo dell’Elettricità era l’"attrazione principale" dell’Esposizione universale del 1900. Opera di Eugène Hénard, architetto e teorico conosciuto per i suoi progetti di trasformazione di Parigi, questo palazzo ospitava nella sua hall di ferro e di vetro varie applicazioni dell’elettricità. Esso veniva altresì utilizzato per alimentare gli altri padiglioni. Difatti, nell’Annuario dell’Esposizione del 1900, possiamo leggere: "Qualora il palazzo dell’Elettricità, per una ragione o per un’altra, venga a bloccarsi, ecco che l’intera Esposizione si ferma con lui […]. Infatti, nel palazzo dell’Elettricità si produce tutta l’energia necessaria all’illuminazione e al funzionamento delle varie parti dell’Esposizione".

L’immenso serbatoio d’acqua dell’architetto Edmond Paulin fungeva da facciata. Si trattava di un sorprendente impianto frastagliato e raffinato: "un diadema, un ventaglio aperto, la coda di un pavone che fa la ruota".
Dal suo centro sgorgava una grande cascata, mentre sulla sommità dominava
Il Genio dell’elettricità, una statua alta più di sei metri
. La notte, questo gruppo scintillava di migliaia di luci multicolori.



PS: quanta superba eleganza, arte, ingegno, passione, sapienza e fatica sono state trasfuse in queste opere...








10 commenti:

  1. Il periodo delle esposizioni universali, quelle della belle epoque, è uno dei miei preferiti. Ho avuto la fortuna di approfondirlo più di una volta, ma senza, purtroppo, la bellissima galleria fotografica che tu hai proposto! Grazie per aver pubblicato queste bellissime immagini!

    RispondiElimina
  2. Ti ringrazio Veronica!
    Gli aspetti positivi della Bella Epoca rappresentano un bel pozzo dal quale attingere genio e buongusto.
    Da (gaudente) vittima di coloro che sanno esprimere tutte le potenzialità e le capacità dell'ingegno umano, non potevo che capitolare di fronte a tanta genialità e fasto.
    Le immagini, quando si tratta di certi eventi, non possono che parlare da sole e sono, quindi, contenta che tu le abbia gradite:-)

    Felice week-end!
    Debby

    RispondiElimina
  3. Il globo celeste era bellissimo, peccato che abbia fatto quella fine!
    Le foto d'epoca sono meravigliose, fanno volare con la fantasia... e quella, in particolare, mi ha colpita tantissimo. Sembra l'illustrazione di un romanzo di Verne.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero, ricorda moltissimo un'illustrazione presa da un romanzo del grandissimo Jules Verne!
      Davvero un peccato che il magnifico Globo Celeste abbia fatto quella fine; oltretutto la Tour, secondo me, sarebbe stata ulteriormente valorizzata.
      Come a te Vele, anche la mia fantasia, di fronte a cotanto splendore spicca voli pindarici..
      Un abbraccio
      Debby

      Elimina
  4. L'unico grande fabbricante di meraviglie è l'uomo. A volte fabbrica meraviglie negative, quelle che portano danni ai suoi simili. Non c'è nuova meraviglia che non si incastri alla perfezione con quella che l'ha preceduta. Il tutto nel rispetto del continuo sviluppo voluto dal suo magico intelletto ed ingegno. E sarà sempre così.
    Buona serata cara Debby e meraviglioso inizio settimana!

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. Cara Debby, il sito ha fatto pazzie, infatti dapprima non mi dava il commento, quello che tu leggi sù. Così ho provveduto a lasciarne un altro, con il risultato che adesso ne ho trovati due. Ho provveduto ad eliminare il secondo.
    Un abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi dispiace che, oltre al tempo, in questi giorni stia facendo le bizze anche il mio sito caro Cosimo! :-)
      Ciò che affermi, come sempre, lo condivido: le potenzialità umane sono sorprendenti e poter vedere la concretizzazione dell'ingegno umano rappresenta, mio parere, anche un dire 'grazie' a chi, dall'alto, ci ha dato la vita e la capacità di creare bellezza e splendore..

      Un abbraccio
      Debby

      Elimina
  7. Ciao Debby ,le foto sono stupende, mi ha fatto piacere fare un ripasso di storia dell'arte . Sai, a volte vedendo certe brutture costruite dall'uomo che ci sono in giro, mi vien da dire che forse sarebbe meglio che si andassero a rivedere i capolavori di architettura create nei secoli passati . Ciao un abbraccio .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Proprio come esclami tu cara Ivana: nei secoli passati imperversava l'espressione dell'arte ai massimi livelli, il buongusto e alle superbe forme delle opere d'arte, corrispondevano contenuti di spessore che avrebbero permesso, all'opera stessa di sopravvivere al tempo.
      Oggi è tutto così vacuo, transitorio..
      Riscoprire il passato per ridisegnare presente e futuro; questo è ciò che andrebbe fatto! :-)
      Ricambio l'abbraccio

      Debby

      Elimina

UN POST IMPERDIBILE

VITE STRAORDINARIE: INGEGNER CARLO SEMENZA

Sono contenta che Gioele, mio figlio, sin dall'età di otto anni, abbia preso a modello un grande uomo e professionista del passato, un ...