Ci sono poesie che scivolano via ed altre che leggi, inghiotti e restano tue, anche se tue non lo sono, ma senti che dentro, nascosta tra quelle lettere che si tengono a braccetto, ci sei tu.
Sono versi che mettono radici sottopelle, nell'anima.

Ieri sera, ho cominciato a leggere la stupenda raccolta del Premio Nobel Wislawa Szymborska: 'La gioia di scrivere' e, nel consegnarmi a Morfeo, dopo avere assaporato avidamente una delle gocce infinite di levità create dall'autrice polacca, ho avvertito la stretta di un invisibile abbraccio .
Un abbraccio come amo io: morbido e caldo, ma nel contempo prolungato, pieno e potente.
Me lo ha donato l'amore autentico che trasuda questa poesia:
Poesia di Wislawa Szymborska
Notorietà -(1957)
Eccoci qui distesi, amanti nudi,
belli per noi – ed è quanto basta
solo con foglie di palpebre vestiti,
siamo immersi nella notte vasta.
Ma già sanno di noi, già sanno
queste quattro mura, la stufa spenta,
ombre sagaci sulle sedie stanno
e il tacere del tavolo è eloquente.
E sanno i bicchieri perché sul fondo
il tè non bevuto si raffredda.
Swift ormai non può certo fare conto
che questa notte ci sia chi lo legga.
E gli uccelli? Non illuderti per niente:
ieri li ho visti scrivere volando
con ardire e apertamente
quel nome con cui ti sto chiamando.
E gli alberi? Qual è il significato
del loro incessante bisbigliare?
Dici: solo il vento forse è informato.
Ma di noi come ha potuto sapere?
Dalla finestra è entrata una falena,
e con le sue piccole ali pelose
atterra e decolla di gran lena,
fruscia sul nostro capo senza posa.
Forse quell’insetto, più di noi dotato
d’una vista acuta, vede meglio?
Io non ho intuito, né tu indovinato
che i nostri cuori splendono nel buio.
W. Szymborska
W. Szymborska