Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione

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lunedì 25 giugno 2012

Consapevolezza



Dobbiamo accettare il cambiamento fuori e dentro.
Dobbiamo accettarlo e metabolizzare la sofferenza che esso comporta.


Dobbiamo: crudele, ma inevitabile imperativo.




Mutati sono i sogni e le stagioni
Cuciti sono i sorrisi


Mutati sono i pensieri e la pelle
Finiti i rovesci di speranze e di stelle


Mutato è il sole a mezzogiorno lucente
Terminati i momenti di gioia crescente


Il dolore s’infittisce
come l’edera fa in silenzio col vecchio muro


Siedo all'ombra del mio salice
e ci penso
a capo chino
con un libro in grembo
e uno specchio tra le dita


Si sfarinano i sogni
tutto è cambiato
e mutata sono io:



consapevolezza


Precipita dagli occhi stanchi
rugiada di donna
Scende la sera
e sono sola
ad aspettare la notte



Debora S.















4 commenti:

  1. Scrivi quasi leggendomi dentro. Il cambiamento è una cosa che non accetto facilmente. Si va avanti. Non è detto che lo si accetti attivamente. A volte, se non ne siamo padroni, il cambiamento è solo passivo. Come trovare forza e positività in questo? L'unica speranza è trovare forza e positività senza dover rinunciare troppo a se stessi, in nome di quel cambiamento. Buon giornata, Debora. E grazie.

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  2. Grazie a te Veronica; molto appagante il sapere che tu viaggi sulle mie lunghezze...
    Vivere il cambiamento con consapevolezza si contrappone a quello stupido atteggiamento di chi non analizza la sua evoluzione di essere umano nella sua totalità.
    Se è vero che la vita appartiene ai viventi, credo che ogni uomo dovrebbe essere pienamente cosciente dell'inevitabile processo di mutazione che subisce nel corso dell'esistenza. Il tempo, l'esperienza, le gioie, i dolori incidono la nostra superficie esteriore ed interiore e spetta a noi metabolizzare questo incessante processo di trasformazione traendone, come giustamente osservi tu, forza e positività attraverso l'indispensabile presa di coscienza.
    Cieli sereni Veronica e a presto!
    Debby

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  3. Hai toccato un punto delicato, sopprattutto per noi "ragazzine" .(Dico così perchè tutti me ne danno sempre una quindicina di meno e anche tu nelle foto sembri abbastanza giovane) . Proprio in quest'ultimo periodo mi hanno assalito pensieri di questo tipo ,sarà anche perchè il mese prossimo entro nei c.......a ,aiutoo! Anche il termine CONSAPEVOLEZZA sono giorni che me lo trovo davanti sopprattutto leggendo Osho. Penso che i mutamenti esteriori fanno parte della natura stessa ,di ogni creatura ed è inutile ricorrere a trucchi per nasconderli . I mutamenti interiori a volte non possono piacere ,magari a chi ci sta intorno ... maè bene che ci siano sennò significa che non siamo mai "cresciuti...

    P.S. TI devo salutare in fretta perchè ho fatto proprio tardi , buona notte

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  4. Un punto delicato, è vero, ma centrale nel processo di crescita e maturazione di ognuno di noi.
    Io ho quarantadue anni, quasi quarantatré e da qualche tempo, mi accorgo di essere finalmente riuscita a raggiungere, seppure con una certa sofferenza quel livello di coscienza che mi fa accettare con una buona dose di analgesia età e cambiamenti.
    Tutto attorno a noi muta e adattarsi non è mai facile, poi scatta un qualcosa che ti riconfigura. Forse questa cosa si chiama saggezza e nasce dalla conoscenza, dall'esperienza...
    Un abbraccio Ivana cara
    Debby

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