E’ un piovoso pomeriggio di domenica quando, a malincuore, giro l’ultima pagina di un capolavoro letterario che apprezzai, per la prima volta, da adolescente: 'Thérèse Raquin'.
Il libro, che racchiude la narrazione di un dramma psicologico, è costituito un' interessante esposizione chiara e trascinante di tutte le azioni, i propositi, le sensazioni e le vicende di due animali dalle sembianze umane: Thérèse e Laurent.
I due protagonisti, si possono considerare vittime delle loro stesse passioni e, in questa discussa opera, Zola, come un esperto analista, ne tratteggia l’anatomia dei temperamenti in maniera ed in misura assoluta!
I turbamenti di natura sanguigna delineati, sin dalle prime pagine, ci catapultano nelle dinamiche della psiche dei due, nonché in un vicolo di Parigi marcio e maleodorante tanto quanto i propositi degli amanti.
Thérèse e Laurent,infatti, guidati da un impulso atavico ed esclusivamente carnale formano una diabolica, ma fragile, coppia che eliminerà un marito di troppo, per poi destinarsi non ai piaceri della carne già assaporati fugacemente e clandestinamente, ma a un processo di autodistruzione e di annientamento reciproco scaturito dai fantasmi partoriti dal rimorso; inaspettato epilogo che sfocerà in seguito all’ omicidio del malaticcio ed egoista marito di lei: Camille.
La brutalità di atti e pensieri domina nella narrazione di Zola, perché il romanzo è quanto di più realista potesse partorire e l’apprendere delle aspre critiche da lui ricevute dalla critica dei tempi, non mi ha sorpresa più di tanto: il suo intento e la sua magistrale opera, infatti, all'epoca, vennero interpretati in maniera errata..
Si parlò di letteratura putrida, si accostò il nome di Zola a quello di scrittori di bassa lega che utilizzavano l’eloquenza della carne e le curiosità più crude e chirurgiche per suscitare esclusivamente moti di voyeurismo; la materia purulenta e brutale presente nel romanzo, non venne recepita come prodotto di uno studio attento di due temperamenti, ma solo come strumento per suscitare il cosiddetto piacere dell’orrore.
Al contrario, le immaginazioni di Zola erano e restano, l’espressione sovrana del lavorìo delle passioni e degli impulsi dell’istinto.
“Ho avuto un solo desiderio: presi un uomo energico e una donna insoddisfatta, cercare in loro l’animale, non vedere nient’altro che l’animale, gettarli in un dramma violento e annotare scrupolosamente sensazione e atti di queste creature. Mi sono limitato a fare su due corpi viventi il lavoro analitico che i chirurghi fanno su due cadaveri” (E. Zola)
![]() |
Emile Zola ritratto da E. Manet |
Opera viva e forte ‘Thérése Raquin’ narra di realtà umane e di terribili insegnamenti della vita e rappresenta ancora, a dispetto di coloro che Zola definiva i suoi ‘Divoratori’ (i critici..), una pietra miliare della letteratura non solo francese e Naturalista, ma di ogni epoca…
L'ho letto parecchio tempo fa: ricordo che mi prese per tutto il tempo e che le ultime due pagine mi angosciarono come pochi altri libri. Lo sguardo finale della vecchia paralitica fu davvero un colpo di genio, in grado di smarrire e inquietare il lettore in maniera definitiva.
RispondiEliminaNon ho letto questa opera, ma dalla descrizione che tu fai, posso dire che ogni scrittore vive tutto quello che scrive. A volte lo vive parola dopo parola, dando vita ai suoi pensieri immaginari, altre volte lo riporta per un vissuto diretto o indiretto. In entrambi i casi nulla può essere bollato come putidrume. Per me è solo una delle mille sfaccettature dello scrivere. E' pari ad una tela che rappresenta un nudo, maschile o femminile che sia. Poi la libertà di critica a tutti i livelli decreterà il successo.
RispondiEliminaSerena serata Debby!
@Veronica:
RispondiEliminacome darti torto? Nelle pagine a cui alludi tu si respira tutta l'impotenza di questa povera spettatrice impotente di fronte alla scoperta della (terribile) verità!
Che superbo maestro Zola nel farci sentire come prigionieri del corpo e del dolore di questa donna.
Tinte fosche, ma molto realiste che non possono non conquistare..
A presto Veronica!
@Cosimo:
RispondiEliminaé esattamente come palesi tu; un nudo, ad esempio, può essere interpretato in mille maniere, tutte soggettive e lo stesso vale per un romanzo 'estremo'.
Emile Zola mi ha permesso di abbattere sin da ragazzina, molte porte e di scoprire un universo che mi ha accompagnato in tutto il mio percorso di studi.
E' stato un vero spartiacque per me.
Ti auguro un radioso giorno:-)
Deve essere un'opera assolutamente geniale! Mi viene da pensare al capolavolo di Bertolucci"L'ultimo tango a Parigi" che venne messo al rogo. Quando si entra nei meandri dell'istinto estrapolando quello che c'è di atavico e quindi di animalesco, si giunge a perdere i contorni della decenza, perdere se stessi forse per giungere a riconoscersi ed al contempo averne paura, non riuscendo più a tornare indietro verso quell'apparenza che ci da sicurezza.
RispondiEliminanon potrei leggerlo, m'inquieterebbe credo perchè ho la tendenza a non estraniarmi dalle storie ma di entrarci dentro come in quelle giostre miseriose.
la penso un po' come Ale, ma la lettura invece io l'affronterei, anzi, mi hai incuriosita e credo lo farò presto.
RispondiEliminaSulle reazioni non garantisco, potrei fermarmi disgustata o annoiata, non capire, non condividere.
Potrei però anche scoprire aspetti che mi restano oscuri, imparare che l'uomo non è tante cose, tanti modi, tanti mondi. Uno spunto per rivoltare la realtà, mia, altrui. Magari per guardarmi dentro senza ipocrisia, oltre la superficie rassicurante.
ciao
@Alessandra:
RispondiEliminaHai il mio stesso approccio cara Alessandra: come te mi estraneo dalla dimensione reale e mi butto anima e corpo dentro la storia.
Come affermi tu, capolavori come quello di Bertolucci vengono spesso, di primo acchito, giudicati in maniera errata e così anche un brillante scrittore come Zola può essere accostato ad autori di bassa lega, pornografi (era capitata la stessa cosa anche a Miller..).
I grandi, gli avanguardisti, le vere menti geniali, hanno quasi sempre dovuto scontrarsi con la critica..
Un bacio!
@Onlypatty:
Ottimo!
Vedrai cara Patty che non ti pentirai di avere intrapreso questa lettura.
Io stessa, mi avviai alla scoperta del meraviglioso universo della letteratura francese durante la mia adolescenza e questa scelta mi permise di schiudere molte porte del mio inconscio..
Fammi sapere com'è andata!
Ciao:-)