Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione

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mercoledì 11 maggio 2011

I fiori? Prima li annuso e poi..........li mangio!



I profumi dei fiori che si schiudono al caldo Sole di Maggio gonfiano le vele della mia fantasia.
Vorrei morire inebriandomi di queste cascate di odori.
L'olfatto, il senso più antico, il senso che, forse, ha più potere evocativo..






Rammento noi che uscivamo ai primi chiarori dell'aurora, scalzi, a calpestare l'erba umida.
Raccoglievamo rose giovani ed ancora bagnate, poi ci stendevamo su quell'erba e, petalo dopo petalo, con la bocca ne violavamo con parsimonia il velluto..
Li carezzavamo con la lingua, fino a quando le papille e l'avida gola, non ne reclamavano il sapore..
Era quello il nostro codice..il nostro sangue si muoveva prima della ragione guidato dal sentimento..
Eravamo nudi e di quei petali ne facevamo cibo e vestito, mentre Zefiro spazzava via le nubi affinché Apollo schiudesse altri bocci...
Volevamo morire di profumi e di gusti....
 

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