Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione

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lunedì 11 aprile 2011

Eternarsi

Dovrebbe essere questo il fine di ogni uomo.
Sono un'adepta di chi lo fa.
Amo chiunque si proponga di farlo.

Eternarsi... ne provo continuamente un impellente e disperato bisogno.
Un bisogno che mi strappa lacrime, sorrisi e perchè no? Qualche volta bestemmie.
Sento di dover dare, quanto prima, forma fisica al pensiero attraverso il mio strumento, ossia quell'alata scrittura che rende immortale ogni attimo bruciante.
Devo progettare, come un architetto o un ingegnere, l'ennesima rappresentazione che mi permetta, tramite la sua forza emotiva ed espressiva, di proiettarmi oltre, al di là dell'esistenza.
Devo edificare quella costruzione verbale e metafisica che bloccherà nel tempo le tracce del mio transito.

Chissà, forse percepisco la violenza di questo bisogno perchè mi sento una donna alle corde, una donna che deve trasmutare forza fisica in vitalità spirituale per preservarsi dalla dissoluzione...

Sì...chissà...solo il Divino può saperlo..
Eternarsi.

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