Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione

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domenica 18 marzo 2012

E lasciatela volare...



Continuo, ogni giorno, a salire nel mio cielo.


Abbraccio la coperta azzurra per per trovare la quiete che mi spetta, perché nessuno può negare quanto sia difficile vivere la realtà odierna, specialmente se si è anime sensibili.
Per questo, verso sera, come ali di gabbiano, i miei occhi si aprono. 

Avviene così: una volta spalancata la finestra, distendo gli strumenti per il volo e, seguendo le naturali correnti ascensionali, mi lascio andare al pensiero libero ed immenso.


Lo sto facendo anche adesso.


Onda impetuosa il mio mantello che si agita al respiro caldo del vento.
Corde d'arpa i capelli di pece tra le dita leggiadre dell'aria; lunghi fili di seta dove si spengono pensieri di ieri.
Danza la mia veste, ala di farfalla, mentre plano ed approdo laddove il respiro delle cose si fa più stretto e vivo.
                                                           
 E lì incontro me.



-Che follia! Sono proprio io!!-


Mi parlo:
<Quante domande sono rimaste sospese in quei tuoi (miei) occhi bui..
Fiore di ghiaccio che dormivi sulle ciglia della Luna.
Impalpabile mistero e pensiero sacro e profano: preghiera mia lontana e disperata..
Cosa ti hanno fatto fiore dalle pregne corolle di giorni trascorsi ora reciso?
Avresti voluto solo esser per Lui letto di vento ed invece divenisti dura spina di rovo>

Poi, compare la Luna...
Alla comparsa in cielo della lattea pupilla, abbassi gli occhi e Lo pensi..
In quei momenti, che t'appaiono eterni, ti sembra che ogni Suo gesto, ogni Sua parola, rimarranno lì fermi, sospesi per tutta LA DURATA DI UNA VITA...
'UNA VITA..' ripeti tra te e te '..UNA VITA...SE SOLO SAPESSI CHE COS'È' UNA VITA!!'
Scopri proprio in quel frangente che ciò che provavi era quello che gli umani chiamano amore.
Un sentimento che tu aliena non avevi mai conosciuto.
Solo ora riesci a piangere....


Epilogo: 
in quell'aria scura e avara non attendesti più le Sue mancate risposte , perchè dai tuoi fecondi voli scaturì una nuova piccola vita che le tue pallide mani ricamarono con le tinte d'un romanzo; un lungo, infinito racconto tuo quanto lo era stato l'altro, ma del quale nessuno sarebbe mai riuscito a macchiarne le pagine pure...
Arrivò quindi quel giorno e l'astro tondo e caldo s'accese: le tue idee nella prima e pigra foschia del giorno, l'aurora, presero forma e divennero corona d'oro.
La sua luce ti curò la pelle segnata dalle cupe chimere e divenne allegoria di profumate e femminee carni.


Il suo umido baciò lavò le tue ferite e quando il tuo respiro incontrò il suo divenne uno solo: u
n eterno respiro che ti attraversò tutta.
T'abbandonasti a quel miele che t'addolcì anima e membra. Distese allora le ali anche il tuo cuore e, assieme a te, cominciò a migrare libero, ma questa volta verso chi t'aveva baciata con la certezza di non lasciarti più: la Fede... 





                                                      

2 commenti:

  1. Il nostro cielo è senza confini, così pure il nostro volo verso questo cielo. Un volare sempre, anche quando il cielo non ha stelle, non ha lune, non ha fari, perchè c'è la luce degli occhi dell'amore.

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  2. Proprio come esterni tu Cosimo..
    Questo è il mio scritto che più rappresenta la mia essenza.
    Sono contenta che sia il più letto di tutti..

    RispondiElimina

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