Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione

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sabato 29 gennaio 2011

Oggetti: la borsa..

Se una donna lascia da qualche parte la sua borsa, si dice che il contenuto possa rivelare molto del suo carattere....

Ieri sera, così, ho pensato di svuotare la mia e di fotografare ciò che conteneva.
Era (mooooolto!) meno piena del solito, perché ci sono giorni in cui sembra il pozzo di S. Patrizio: pietre, caramelle, stampe, appunti, foto, libri, gloss, posta..
E' inconfutabile che, nella sua natura ontologica la borsa vive a sé ed in simbiosi di chi la porta; per molte donna rappresenta un bell'oggetto da coordinare e da esibire.
Io, invece la amo esclusivamente perché rappresenta l'archetipo del baule, uno di quelli di una volta dove si mettevano le cose che ci erano più care.
Ho bauli, quindi di ogni foggia e colore e, quando stringo quei bei contenitori tra le mani, o li metto a tracolla, io non ho una borsa: ho una casa-mobile!



Come si può vedere, oltre al portafogli, il telefonino, il quadernetto per i miei 'scarabocchi', le poesie di Montale, gli occhiali da sole, il lip gloss, un gadget dono di mio figlio ed un profumino, ho anche un bottone, ma non è un bottone qualunque!
Il 'bottone giallo' ha la sua storia, perché me lo cucì ad un cappottino la mia bisnonna..

La mia borsa....














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