Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione

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sabato 3 settembre 2011

Gli ultimi libri letti...

Tre brevi recensioni di alcune mie recenti letture che mi sono  piaciute particolarmente:

                 
E' sbagliato parlare, riferendosi ad Anais Nin, di letteratura erotica, poiché dai suoi racconti emerge esclusivamente una fortissima e raffinata sensualità.
Le immagini ritratte da Miller, il suo compagno erano maggiormente dure, crude; in quelle di Anais, invece è costantemente presente un lirismo onirico che rende ogni visione erotica quasi impalpabile, fumosa e ciò le permette di non sconfinare mai nelle tinte forti della pornografia.

Un viaggio nei sensi fatto con grazia all'insegna di un'arte libera e spontanea.


L'ho letto in una notte e l'ho trovato tanto bizzarro quanto godibile.
Con la solita vena tragicomica Paasilinna ci dipinge un acquerello naif velato da una patina di humor nero che, inevitabilmente riporta alla memoria 'Arsenico e vecchi merletti'.
Un gruppo di scalmanati giovani, infatti rende vittima delle loro prepotenze, ricatti e vandalismi una vecchina, un personaggio dalle tinte pastello, ma capace di armeggiare con digitossina, fosforo, cianuro...la dolce Linnea!
Surreale e poetico, assurdo e comicamente amaro ancora una volta lo scrittore ci prende per mano e ci presenta il rovescio della medaglia della realtà finlandese apparentemente ordinata e disciplinata, ma caratterizzata anche da problemi di alcol e depressione.

IMPERDIBILE!!!!!!!
Ho avviato e concluso la lettura di quest'emblematica opera di Tina Merlin, mentre dalla mia finestra, tra una pagina e l'altra scorgevo l'enorme spianata che oggi accoglie una Longarone completamente ricostruita dopo l'onda che la spazzò via.
Attraverso la narrazione precisa e puntuale di questa giornalista si avverte tutta la disperazione ed il dolore bruciante che ella provò nel dover essere testimone impotente di un olocausto annunciato; la tragica cronaca di uno stillicidio che ha visto trasfigurare e violentare una valle, quella del Vajont.
Leggendo 'Sulla pelle viva' ho potuto sentire ancora una voce di donna che, nell'intento di gridare giustizia per un povero popolo sopraffatto dai mostri generati dal potere, ancora fa eco tra quelle montagne del Triveneto, così come giunge potente e disperata sino alle nostre coscienze....

Per non dimenticare...



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