E' sbagliato parlare, riferendosi ad Anais Nin, di letteratura erotica, poiché dai suoi racconti emerge esclusivamente una fortissima e raffinata sensualità .
Le immagini ritratte da Miller, il suo compagno erano maggiormente dure, crude; in quelle di Anais, invece è costantemente presente un lirismo onirico che rende ogni visione erotica quasi impalpabile, fumosa e ciò le permette di non sconfinare mai nelle tinte forti della pornografia.
L'ho letto in una notte e l'ho trovato tanto bizzarro quanto godibile.
Con la solita vena tragicomica Paasilinna ci dipinge un acquerello naif velato da una patina di humor nero che, inevitabilmente riporta alla memoria 'Arsenico e vecchi merletti'.
Un gruppo di scalmanati giovani, infatti rende vittima delle loro prepotenze, ricatti e vandalismi una vecchina, un personaggio dalle tinte pastello, ma capace di armeggiare con digitossina, fosforo, cianuro...la dolce Linnea!
Surreale e poetico, assurdo e comicamente amaro ancora una volta lo scrittore ci prende per mano e ci presenta il rovescio della medaglia della realtà finlandese apparentemente ordinata e disciplinata, ma caratterizzata anche da problemi di alcol e depressione.
IMPERDIBILE!!!!!!!
Attraverso la narrazione precisa e puntuale di questa giornalista si avverte tutta la disperazione ed il dolore bruciante che ella provò nel dover essere testimone impotente di un olocausto annunciato; la tragica cronaca di uno stillicidio che ha visto trasfigurare e violentare una valle, quella del Vajont.
Leggendo 'Sulla pelle viva' ho potuto sentire ancora una voce di donna che, nell'intento di gridare giustizia per un povero popolo sopraffatto dai mostri generati dal potere, ancora fa eco tra quelle montagne del Triveneto, così come giunge potente e disperata sino alle nostre coscienze....
Per non dimenticare...
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