Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione

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venerdì 22 aprile 2011

Io sono Suomi, un'aquila...

Dal quarantunesimo Runo del 'Kalevala'....

 "Quando l'aquila dall'alto sentì il suono di Suomi, lasciò il nido agli aquilotti e distese l'ampio volo verso il canto dell'eroe, verso il suon di Väinämoinen, volò l'aquila dall'alto..."





Oggi vorrei invitarvi a scoprire il magico mondo della Kalevala, un' opera che da anni rappresenta l'identità nazionale finnica e, soprattutto celebra il trionfo delle passioni che muovono l'uomo e lo legano alla natura.
Ed è proprio per il forte richiamo spirituale unito alle forze sprigionate dallo spirito romantico dell'opera che, a suo tempo decisi di ambientare in Karelija, la patria dell'eroe Väinämoinen, il mio primo romanzo.

"Nella mia anima si sveglia un desiderio, un pensiero mi sorge alla mente: voglio cantare, modulare parole, intonare un canto di famiglia, un canto antico della nostra razza. Le parole si fondono nella mia bocca, i discorsi si affollano, scorrono nella lingua, si spandono fra  i denti.  Fratello amato, compagno dei verdi anni, avvicinati.....Avvicina la tua mano alla mia, intrecciamo le dita, intoniamo i nostri bei canti per far intendere le parole tratte dalla cintura di Väinämoinen, dalla fucina di Ilmarinen, dalla punta della spada di Kaulomieli o dall'arco di Jukahinem, sui remoti campi di Pohiola, nelle lande del KALEVALA.."

In Finlandia, terra di uomini fieri, il canto è incanto e a Lönnrot, l'uomo che si fece mago, bastò ascoltare le voci del suo popolo, per scrivere le ventitremila Rune che compongono il Kalevala.
Egli le raccolse col proposito di tramandare, anche in forma scritta (sino ad allora i Laulajat lo avevano fatto solo oralmente con la loro ipnotica cantilena) i versi di un poema la cui lettura riesce a sprigionare tutte le forze custodite e radicate nella sua terra: Suomi.
Il Kalevala, letteralmente 'abitanti di Kaleva' spiega l'origine delle cose, il sapere che permette alla specie umana di trasformare e plasmare oggetti ed eventi.
La maniera con cui controllarli e controllarsi.
Protagonista del poema epico è Väinamöinen, l'Ulisse finlandese, il quale nasce dal ventre di Luonnotar, una vergine che lo concepisce unendosi con le acque del mare.
Un'anatra depone le sue uova sul ginocchio di Luonnotar (Mariatta per i finlandesi) e, dalla rottura di uno di essi, hanno origine la Terra e la volta celeste.
Väinämoinen, che rappresenta l'eroe buono, sarà il primo uomo ad abitare la Terra e diverrà re di Karelija.
Molti dei, però al suo comparire sono già presenti: Kimmo dio delle rocce, Terhenetar dea delle nebbie, Pekkanen dio del ghiaccio, Muna e Tuoni dei del regno dei morti.
Aiutato da un'aquila e da un arco magico, l'Odisseo finnico raggiungerà la perfida regina Louhi per sottrargli il Sampo, uno strumento fatato fonte di perenne felicità.
La regina, anche se lo desidererebbe, però non è in possesso del Sampo e così, dopo aver catturato Väinämoinen lo costringe a farglielo costruire da Ilmarinen.
Quest'ultimo, il fabbro della volta celeste, sa come si costruisce il magico utensile che ha la foggia di un mulino e, per amore della figlia di Louhi, ossia la Principessa del Nord, di cui è follemente innamorato, lo forgerà.
Per la principessa egli unirà così penne di cigno, latte, lana e orzo e creerà il mulino da cui sgorgheranno getti di sale, farina e oro.......

Spero vivamente che questo striminzito sunto sia riuscito a far trasparire l'affascinante contenuto arcaico e, a tratti, esoterico del meraviglioso poema.

Io sono Suomi e credo nella reincarnazione.
Per questa ragione so che rinascerò ed il mio spirito vivrà nel corpo di un' AQUILA.
Un rapace che difende il suo nido, un volatile libero e fiero, con ali grandi e sempre spiegate al vento...una femmina che sa volare alto e continua a disegnare le sue parabole ascendenti senza compromessi.
Un'aquila che osserva dalla sua dilatata prospettiva un'umanità fitta di troppe donne senza piume e senza orgoglio... 
"Quando l'aquila dall'alto sentì il suono di Suomi, lasciò il nido agli aquilotti e distese l'ampio volo verso il canto dell'eroe, verso il suon di Väinämoinen, volò l'aquila dall'alto...

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